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***Il commento*** GUERRA E NUCLEARE FAVORISCONO LA SINISTRA di LUIGI CRESPI

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Il meno cinico tra i giornali italiani – il Politico.it – non si metterà a fare i conti delle (semplici) ricadute interne proprio di fronte all’emergere di fenomeni che vanno oltre le nostre (ancora) provinciali questioni “nazionali”  (o meglio autoreferenziali) e ci interrogano – anche se in modo imprevisto, impattante e duro – sul nostro futuro, promettendo di favorire cambiamenti radicali, vedremo se e quanto “positivi” (il che si potrà giudicare solo storicamente). E tuttavia, così come in Francia Sarko crolla (non solo naturalmente per il Giappone e la Libia, “venuta” nelle stesse ore del voto) e in Germania i Verdi tornano a volare, le vicende di queste ore hanno un effetto anche sulla nostra politica (politicante di oggi; ma non solo). E, in particolare, con un esecutivo legato a doppio filo al nucleare e in queste ore titubante di fronte alla crisi libica, possono aprire delle praterie ad un centrosinistra, e ad un Pd in particolare, che sappia- no rappresentare l’altra opzione per il governo e per la costruzione del futuro dell’Italia. Vedremo meglio in successivi rilevamenti, ma intanto è chiaro come Berlusconi stia (ulteriormente) perdendo consenso e come un Pd di Bersani peraltro di nuovo combattivo – ma non abbastanza, possano “prenderne il posto”. di LUIGI CRESPI

Nella grafica, Luigi Crespi

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di LUIGI CRESPI

Nell’elettorato di centrodestra, che è in grande movimento e sta vivendo una fase di forte destabilizzazione, esisono posizioni molto marcate; sulla questione della Libia una parte avrebbe voluto che il nostro governo fosse un governo alla francese, che fosse stato il primo a intervenire, che imponesse il proprio ruolo dovuto alla condizione geografica; un’altra parte, invece, una componente più o meno omogenea in termini di misura, si allinea su una posizione non pacifista, ma più pragmatica; è la posizione legata un po’ alla Germania. Entrambe sono ben rappresentate anche dalla stampa di centrodestra, da Libero, il Giornale e da Il Tempo.

Questa situazione fa si’ che ognuno pensi alle elezioni amministrative, soprattutto visti i risultati in Francia e in Germania, tenendo conto del fatto che, sullo scenario politico della ‘guerra del consenso’, non ha pesato solo la questione libica, ma anche la questione del nucleare. Ad esempio, in Germania l’effetto del nucleare si è fatto sentire molto di piu’ e abbiamo assistito al raddoppio dei Verdi. Anche Sarkozy, in Francia, ha perso e se la gioca con la figlia di Le Pen, mentre i socialisti sono decollati.

Gli italiani sono estremamente in difficolta’ rispetto al rapporto con il governo, che fa fatica ad interpretare il consenso dell’opinione pubblica. L’approccio che c’è stato a questa guerra non mette d’accordo nessuno, ed è un fatto inusuale per Berlusconi che di solito riesce bene a generare consenso. C’è un problema di perdita di credibilità delle cancellerie in termini globali, che sta minando la fiducia degli elettori e il modello stesso di democrazia.

LUIGI CRESPI


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